Tessera 20

Change management con gioia e passione

Come sarebbe l’ambiente di lavoro se tutti i dipendenti, veramente tutti, vivessero il Change Management con gioia e passione?

Come  risvegliare  queste emozioni e sentimenti in noi stessi e negli altri e cosa si potrebbe realizzare?

Immaginiamo di trovarci esattamente nella situazione qui descritta e soffermiamoci un minuto a riflettere. Stiamo affrontando un colloquio di lavoro durante il quale ci viene comunicato che quell’azienda sarebbe esattamente la stessa dopo dieci, venti o trent’anni perche’ va bene cosi! Nessun cambiamento sarebbe ammesso o richiesto: nel modo in cui lavoreremo, nei processi, nei sistemi gestionali, nelle relazioni, nelle gerarchie, nei risultati. Come potremmo sentirci? Rassicurati, demotivati, incuriositi, increduli, o spaventati da questa idea? Non valuteremmo senza batter ciglio un’altra azienda più dinamica  per la quale lavorare?

Sappiamo che il lavoro è l’occupazione più importante per il genere umano, è l’attività che ci garantisce il sostentamento, ma è anche un’occasione di realizzazione di se’ e di appagamento. Il lavoro è l’agire dell’uomo. Siamo spesso incapaci di sfruttare le opportunità che incontriamo e soprattutto di esplorare le nostre potenzialità.

Come ci insegna Eric Berne (Transactional Analysis in psychotherapy 1961), l’essere umano ha bisogno di evolversi, è lo slancio vitale, è ciò che ci anima e ci motiva. L’evoluzione è un processo di trasformazione nel tempo, e dobbiamo avere voglia di impegnarci e di osservarci. Perché’ allora quando sentiamo parlare di Change Management, ci rifiutiamo spesso di valutare che potrebbe rappresentare un’opportunità, quella di cui abbiamo bisogno per sentirci vitali. Non è una contraddizione?

Nulla accade senza una relazione, nulla si evolve o si stabilizza nei nostri comportamenti senza riconoscimenti, senza messaggi che confermino l’identità. Come possiamo provare gioia e passione senza affermazione del se’?

Essere se stessi implica la voglia di svolgere attività in modo creativo e autonomo. Crescere richiede di poter esplorare, sperimentare, imparare cose nuove, svolgere attività diverse nel tempo.

Appartenere significa stare insieme, cooperare con altri esseri umani, scambiarsi riconoscimenti possibilmente positivi.

Quanta voglia abbiamo di affermarci e quanti slanci timidamente tratteniamo?

Quando l’affermazione del se’ è realizzata, ci attiviamo ulteriormente, cerchiamo ancora di crescere, di fare cose nuove, manteniamo alto il livello di scambio e di appartenenza all’azienda. E’ una spirale generativa.

Se anche i leader avessero piena consapevolezza di tutto questo, favorirebbero al massimo la realizzazione dei bisogni individuali sia propri che dei collaboratori in modo da mantenere alta la passione per il lavoro e attivare spontaneamente la propensione al cambiamento in ogni individuo.

I leader, dovrebbero essere altrettanto accoglienti e coerenti con i loro collaboratori per rendere più efficace un percorso di affiancamento e sostegno al Change Management, delegato spesso a professionisti esterni all’azienda. E’ estremamente tortuoso un percorso nel quale l’individuo non vede riconosciuto dall’organizzazione il valore e il senso del proprio operato. Questo aspetto è determinante per mantenere alta la motivazione, sentirsi apprezzato e rispettato.

Purtroppo non ci concediamo i giusti tempi per giungere a riflessioni più raffinate, per rielaborare meglio le nostre reazioni, le nostre “assenze” intese come mancanza di disponibilità, disinteresse per la vita emotiva delle persone. Non comprendiamo i nostri “eccessi” intesi come scarsa lucidità nel valutare le priorità, e ritenere normale essere l’artefice di un clima aziendale dove tutto si aggiunge e si complica e mai si semplifica con coerenza e concretezza.

E’ possibile provare gioia e passione in tutto questo?

Realizzare la bellezza della nostra vita sia privata che professionale, è un viaggio alla scoperta di noi stessi e il lavoro rappresenta un campo d’azione privilegiato a questo fine.

Nessuno può asserire che Il Change Management sia facile. Il cambiamento richiede un grande coraggio spinto da un forte ideale, una voglia matta di provare, una vigorosa pulsione alla crescita e all’esplorazione di scenari migliori. Richiede spesso attesa, saper rinviare la nostra soddisfazione ma sopra ogni altra cosa, richiede maturità sia dell’organizzazione che individuale.

“Ci deliziamo nella bellezza della farfalla, ma raramente ammettiamo i cambiamenti a cui ha dovuto sottostare per raggiungere quella bellezza.”
(Maya Angelou)

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