Tessera 45

Tessera 45: Le sirene della comfort zone

Nell’Odissea, Ulisse si trova ad affrontare numerose sfide per tornare alla sua amata Itaca e da sua moglie Penelope. Una di queste sfide è rappresentata dal dover navigare un mare dove si trovano le sirene, creature mitologiche per metà donne e per metà pesci. Le sirene avevano la capacità di attirare a sé i marinai con la loro suadente voce, e di farli naufragare facendoli schiantare contro gli scogli.

La voce delle sirene era una voce suadente.
Una voce che ti cattura, che ti fa fare (o non fare) le cose contro la tua volontà. Una voce a cui è difficile resistere.

Nei percorsi di cambiamento che affrontiamo, sia a livello personale che organizzativo, spesso ci capita di partire per il nostro viaggio di evoluzione proprio da una prova simile a quella che ha vissuto Ulisse ed il suo equipaggio, solo che al posto della voce delle sirene, ci dobbiamo confrontare con la voce della nostra comfort zone.
La voce della comfort zone è quella voce che si è formata dalle esperienze che abbiamo vissuto nel tempo, dagli apprendimenti passati, dai comportamenti ripetuti giorno dopo giorno e che, alla fine, si sono cementati in un’abitudine consolidata.

Le abitudini ci rassicurano, ci fanno sentire capaci, adeguati, in controllo.
Le abitudini sono efficienti.
Le abitudini vanno bene, non ci chiedono sforzo o attenzione.
Le abitudini ci fanno muovere con passo sicuro in un ambiente noto.

Ma cosa succede quando questo ambiente noto, improvvisamente diventa meno noto?

Cosa succede quando cambia?

Cosa succede quando ci si accorge che ciò che si è sempre fatto, così come lo si è sempre fatto non basta più?

Cosa succede quando si intravede la possibilità/rischio di un cambiamento imminente?

Ecco. Quello è il momento in cui rischiamo di dover affrontare le sirene della nostra comfort zone. Le sirene che ti dicono di non cambiare.
Le sirene che ti dicono che hai già fatto abbastanza e che questo nuovo modo di fare le cose non ti riguarda.
Le sirene che ti dicono che questo modo di fare ormai è casa tua, meglio lasciare agli altri queste “novità” che in fondo, son solo delle cretinate.
Le sirene che ti dicono che sei già bravo così, che non serve che ti metta in gioco, né tantomeno che tu debba imparare qualcosa di nuovo. Non un’altra volta!
Le stesse sirene che dicono che questo cambiamento non esiste, non serve e non porterà da nessuna parte.
Le sirene che poi ti rassicurano, come quelle incontrate da Ulisse, che con la loro voce non ti fanno sentire nient’altro.

Proprio quelle sirene che ti dicono di andare verso gli scogli…

È in momenti come questo, prima di una prova importante come quella del cambiamento, che dobbiamo allora preparare una strategia adatta alla prova. Come l’equipaggio di Ulisse, che sapendo cosa avrebbero affrontato si munirono delle risorse di cui avevano bisogno, i tappi di cera, per superare quella prova. E come lui stesso che pur di sentire il canto delle sirene si fece legare all’albero maestro con chiare indicazioni di non essere sciolto o ascoltato. Solo grazie all’equipaggio, Ulisse potè ascoltare la voce delle sirene senza rischiare di morire. Non da solo, insieme all’equipaggio.

Il cambiamento richiede una rotta, dal punto di partenza al punto d’arrivo, ma soprattutto richiede marinai esperti nel solcare il mare del cambiamento, in grado di adattarsi alla situazione mutevole. Devono anche essere marinai in grado di guidare gli altri quando serve, e di essere guidati altre volte, ma sempre con fiducia nel futuro e nel nuovo, e nei propri mezzi.

In primis però i marinai devono essere in grado di superare lo scoglio delle sirene, ovvero le voci delle resistenze al cambiamento che umanamente ognuno di noi sente in questi momenti.
Come fare? Per prima cosa, rendersi conto che avere delle resistenze è normale. Così come è normale il bagaglio di esperienze emotive che vivremo una volta usciti dalla comfort zone. E poi basta allenare quelle competenze di intelligenza emotiva, di adattabilità, di ascolto empatico, di leadership verso sé stesso e verso gli altri e di apertura consapevole che contraddistinguono il capitano in grado di condurre la barca a solcare le sfidanti onde del cambiamento.

Il cambiamento va preparato con strategia, pianificato con cura, e vanno allenate le persone a sviluppare quelle qualità chiave per solcare le onde del change, per superare le nostre resistenze e rendere il viaggio piacevole e arricchente.

“Non puoi dirigere il vento, ma puoi regolare le vele” (Seneca)

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