Food for Brain

KEY FINDING #1: Le emozioni influenzano la vita organizzativa tanto quanto la ragione

COS’E’ L’INTELLIGENZA EMOTIVA

Prima di addentrarci nei risultati della ricerca è importante dare una prima definizione di cosa intendiamo con Intelligenza Emotiva, espressione resa celebra da Daniel Goleman già nel 1995.
I primi autori a parlare di Intelligenza emotiva furono Peter Salovey e John D. Mayer nel loro articolo “Emotional Intelligence” (1990). Essi definirono l’intelligenza emotiva come “La capacità di controllare i sentimenti ed emozioni proprie ed altrui, di distinguere tra di essi e di utilizzare queste informazioni per guidare i propri pensieri e le proprie azioni”.
Già dalla sua definizione risulta chiaro che se le emozioni guidano le azioni allora non possono essere sottovalutate, neanche negli ambiti professionali storicamente considerati “luoghi della ragione”.
Per un ulteriore approfondimento del costrutto dell’Intelligenza Emotiva e delle sue componenti rimandiamo alla abbondante letteratura disponibile nonché al nostro white paper in corso di pubblicazione.

LA CRISI DA COVID-19 PORTA A GALLA IL MONDO SOMMERSO DELLE EMOZIONI IN AZIENDA

È inutile negare che la pandemia abbia avuto grandi ripercussioni nell’ambito sociale così come in quello economico-finanziario, comportando una radicale modifica del modo di lavorare, oltre che clamorosi impatti sulla dimensione personale.

La crisi scoppiata a marzo 2020 ha funzionato proprio come un evidenziatore sul mondo emotivo, rendendolo manifesto nella sua importanza e certamente non più ignorabile.

Ci siamo dunque chiesti come le organizzazioni, e in particolare quelle di successo, stessero affrontando una crisi di tale portata. Proprio in questo contesto così emotivamente saliente, abbiamo raccolto e analizzato i dati che qui e nei prossimi articoli vi proponiamo.

Ne abbiamo ricavato 5 punti chiave, che abbiamo chiamato “findings” della ricerca. In questo articolo trattiamo il primo.


FINDING #1: LE EMOZIONI INFLUENZANO LA VITA ORGANIZZATIVA ALMENO QUANTO LA RAGIONE

Ascoltando i 40 Leader e analizzando le loro interviste ci siamo accorti che l’impatto dell’epidemia, e le sue clamorose conseguenze, hanno determinato un’esplosione di sentimenti di incertezza e di paura nei lavoratori, causando un generale stato di insicurezza psicologica. Un episodio emotivamente forte tende infatti a lasciare una scia di stati d’animo più o meno persistenti: “un flusso di sentimenti discreto ma costante che coinvolge la totalità del gruppo” (Goleman, 2016).

Le organizzazioni sono note per essere guidate da logiche di business e da un pensiero razionale predominante. Tuttavia, in situazioni come questa, ci si accorge che le emozioni abitano l’uomo tanto quanto il pensiero razionale e non è possibile pensare di escluderle da un qualsiasi ambito della vita, men che meno da quello professionale nel quale passiamo la maggior parte del nostro tempo.

Il tema della presenza delle emozioni nelle organizzazioni e della loro influenza sulla capacità di affrontare la situazione di crisi, ritorna spesso all’interno delle parole degli intervistati, seppur con gradazioni differenti.

In termini di capacità di riconoscimento delle emozioni, i Leader hanno utilizzato più spesso termini riferiti a emozioni o stati emotivi con una accezione negativa: la situazione di emergenza globale ha infatti fatto emergere paura, sgomento, preoccupazione, ansia, solo per dirne alcuni.

La consapevolezza di vivere emozioni, siano esse positive o che esprimono difficoltà o disagio, è una componente essenziale della buona gestione d’impresa e di persone. Dà infatti la possibilità di agire su qualcosa di concreto e reso tangibile proprio dalla consapevolezza.
Ma ci teniamo a sottolineare che le emozioni da riconoscere e valorizzare in azienda possono – devono! – anche essere positive e, anzi, sono proprio quelle su cui puntare per costruire un ambiente sano e produttivo:

“Alla fine, io sono una persona che si nutre realmente di passione e credo che senza passione le cose non si realizzino. Quando uno è preso dalla passione fa le cose bene per forza. Vorrei vedere questa stessa passione nei miei collaboratori”.

Ecco allora che abbiamo sentito i Manager parlare di emozioni come componente viva dell’azienda, pur se con termini ed enfasi diverse: si è dunque reso manifesto che nella scena professionale la sfera emotiva non può più passare come qualcosa di futile e trascurabile, o qualcosa da negare perché appartenente all’ambito privato, ma elemento fondamentale del contesto da riconoscere e gestire. Addirittura come risorsa, come acutamente fa presente un imprenditore da noi intervistato:

 “Un imprenditore deve avere coraggio, e questo lo dicono tutti. Ma, paradossalmente, deve avere anche il coraggio di avere paura! La paura invita alla consapevolezza, a rimanere con i piedi per terra e a prendere le decisioni giuste per tutti. Il machismo tossico è uno dei limiti che mostra un’imprenditoria vecchia, esclusivamente ispirata al coraggio”

Le emozioni, sia positive che negative, diventano dunque risorsa, se impariamo a decodificarle e utilizzarle in modo funzionale ai nostri obiettivi. Primo fra tutti il benessere delle persone e, a cascata, il benessere – anche finanziario – dell’azienda.

Anzi, in tempi di crisi, laddove la sollecitazione emotiva è diffusa e collettiva, la capacità di un Leader di intercettare i segnali emotivi e utilizzarli per progettare l’azione manageriale è una competenza critica. Così come critico è saper riconoscere anche le proprie, di emozioni, e come queste influenzino il proprio pensare ed agire.

Nel prossimo articolo approfondiremo il “come” gestirle e accoglierle. Ma, intanto, la capacità di riconoscerle è già qualcosa su cui soffermarsi e lavorare per affinarla. Il rischio, altrimenti, è di continuare a negare il famoso “elefante nella stanza”, salvo doversene accorgere quando ormai avrà già fatto danni.

Condividi:

Articoli collegati

Lavorare con Intelligenza. Emotiva

“Lavorare con Intelligenza. Emotiva” è un workshop online della durata di 2 ore, che ha lo scopo di aiutare a coltivare la propria intelligenza emotiva

VIDEO EVENTO – CEO: Chief Emotional Officer?

REGISTRAZIONE VIDEO DISPONIBILE CEO: Chief Emotional Officer?L’impresa di successo è guidata da Leader intelligenti. Emotivamente. EVENTO ONLINE DI PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA RICERCA“INTELLIGENZA EMOTIVA NELLE